Egr. Signor Questore,
come Lei ben sa, i locali dell’U.P.G.S.P. da troppo tempo versano in precarie condizioni igienico – strutturale tant’è che rispetto al quale parlare di osservanza della normativa inerente la sicurezza e salubrità dei posti di lavoro è un azzardo. A tacere del fatto che sono ubicati in un seminterrato, con tutto ciò che ne deriva in fatto di umidità e rischio allagamento, qui paiono venire meno gli essenziali requisiti di sicurezza ed igiene; le disfunzioni sono talmente macroscopiche (tra le altre, si evidenziano varie crepe nei muri interni!) che quasi non ci si accorge della mancanza del portone d’ingresso dell’ufficio, tanto che ratti o altri animali (oltre a persone non autorizzate) possono accedervi senza incontrare ostacolo alcuno.
Per non parlare all’assoluta insufficienza delle condizioni di benessere termico, stante l’assenza di un adeguato sistema di climatizzazione (vetusto nella stanza delle volanti) e per le condizioni pietose degli infissi dell’intera struttura (alcune risultano rotte), all’inesistente ergonomia dell’arredo. Proprio quest’ultimo aspetto non è da sottovalutare. Infatti, non va dimenticato che il servizio operativo svolto dai colleghi delle pattuglie, spesso li pone a contatto con soggetti irascibili con i quali è possibile giungere a colluttazioni; in tali circostanze, un mobilio inadeguato (tavoli con spigoli, armadi con vetri ecc…) può essere esso stesso ulteriore fonte di pericolo sia per gli operatori di polizia che per i stessi fermati. Brevemente, si ritiene necessario soffermarsi sulla lamentata, da parte di vari operatori delle volanti, riguardante l’inadeguatezza delle sedie con i braccioli poiché in essi solitamente si incastrano gli accessori del cinturone (come la fondina o il porta manette) costituendo, così, un rischio per l’incolumità degli stessi colleghi e per l’integrità del mobile. In relazione a ciò, si chiede di fornire l’ufficio di sedie (comunque rispettanti le normative sulla sicurezza sui luoghi di lavoro) prive dei braccioli.
In tale contesto, l’eseguire modesti lavori di manutenzione, quali ad esempio la pittura delle pareti, assume più un senso derisorio nei confronti dei colleghi, che quotidianamente vi svolgono uno dei servizi di polizia più sacrificanti, che di effettiva attenzione verso le esigenze di quello che è, e dovrebbe esserlo anche nella considerazione dei suoi vertici, l’Ufficio di polizia per eccellenza e, per tale ragione, il biglietto da visita della nostra Amministrazione da esibire alla cittadinanza.
Pur essendo consapevoli che il problema dei locali non è facilmente risolvibile in tempi ragionevoli, (tranne per il portone d’ingresso, su cui il SIAP non è disposto a concedere altre deroghe) quantomeno ci aspettiamo l’impegno per l’immediata messa a disposizione del personale delle pattuglie dei mezzi adeguati per svolgere l’attività d’istituto nel miglior modo possibile.
In tal senso, si segnala che tra le molteplici doglianze giunte a questa Segreteria circa l’inadeguatezza dei locali e degli strumenti a disposizione delle pattuglie, quella riguardante le postazioni per la redazione degli atti ci appare tra le più ingiustificabili. Delle quattro postazioni presenti, solo tre risultano funzionanti; di queste, solo due godono dei requisiti minimi di efficienza. Tali deficienze costituiscono un’ulteriore fonte di stress per gli operatori. A tal riguardo, si segnala la circostanza occorsa pochi giorni fa in cui una pattuglia del turno serale che aveva operato un arresto in prossimità del fine turno, per redigere i doverosi atti di competenza ha dovuto attendere che quella del turno notturno redigesse i propri (per un altro arresto operato ad inizio servizio) con conseguente sovraccarico di stress psico-fisico.
E’ doveroso rimarcare che già in condizioni normali di lavoro, tale situazione sarebbe intollerabile, ma lo è ancora di più in considerazione del particolarmente stressante lavoro del controllo del territorio in cui ci si pone alla scrittura degli atti magari dopo una colluttazione o dopo aver, comunque, pattugliato per ore la zona di competenza, specialmente esposti alle intemperie oppure nei servizi serali e notturni. In queste circostanze un computer mal funzionante, oppure completamente inservibile, rende il lavoro dei nostri colleghi ancor più duro e stressante di quanto non lo sia per sua stessa natura. Analoghe considerazioni valgono per la postazione dello SPAID 500, strumento spesso in avaria, poiché vetusto, ma che, qualora efficiente, consentirebbe al personale operanti di addivenire all’identificazione dei fermati in maniera celere e senza le lungaggini connaturate all’intervento del reperibile della scientifica, peggio se il reperibile deve essere raggiunto presso il commissariato di Cisterna; tali anomalie trasformano un normale servizio in un incubo, specie nei turni di servizio serali e notturni, oltre pregiudicare l’efficienza dei servizi di controllo del territorio (costringendo la pattuglia a restare in ufficio) ed a causare un danno economico all’amministrazione per l’eventuale protrarsi dell’intervento oltre l’ordinario orario di lavoro.
Sig. Questore, per tutti questi motivi, nella sua qualità di datore di lavoro e massimo rappresentante della nostra Amministrazione nell’ambito della Questura e uffici periferici, il SIAP ha ritenuto doveroso chiederLe di intervenire tempestivamente quantomeno per mettere in sicurezza i suddetti locali e fornire strumenti efficienti al personale delle volanti e, nel medio termine, a porre in essere ogni ulteriore misura ritenuta utile per garantire quel minino indispensabile e necessario benessere previsti dalla normativa vigente in materia di condizioni di sicurezza e salubrità degli ambienti di lavoro.
In attesa di un riscontro, si porgono distinti saluti.