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La tutela da parte del SIAP corre anche sui binari di Trenitalia!!

A tutti i Colleghi e non solo… che fruiscono a vario titolo del trasporto Regionale!!

Di recente è stata data diffusione all’accordo stipulato  in data 17 dicembre u.s. tra alcune Amministrazioni pubbliche, tra cui la nostra nella persona del Sig. Questore di Roma, e  Trenitalia Spa che, al dichiarato fine di rafforzare la sicurezza sui Treni, consente al personale delle Forze di Polizia di viaggiare gratuitamente sulle tratte comprese nell’ambito del territorio laziale a condizione che gli stessi si registrino sull’applicazione “Board Support” per dare modo al personale di Trenitalia  di avere contezza della presenza di appartenenti alle FF.PP. durante il viaggio.

A decorrere dal 10 gennaio 2021 è previsto l’obbligo di utilizzo della citata App da parte degli operatori delle FF.PP., infatti, in caso di mancata registrazione l’accordo prevede l’assoggettamento dei colleghi alle sanzioni previste per i viaggiatori sprovvisti di biglietto.

In merito alla legittimità di tali norme pattizie questa segreteria provinciale nutre non poche perplessità.  Si ritiene doveroso approfondirne gli aspetti giuridici a 360 gradi, verificando in primis la compatibilità dello stesso con quanto statuito dal Contratto di Servizio per il trasporto pubblico ferroviario di interesse Regionale e locale tra Regione Lazio e Trenitalia Spa anni 2018-2032 e, in secundis, tutte le questioni relative alla privacy  circa al gestione dei dati registrati e quelle che riguardano la Sicurezza in senso lato.

Com’è noto il Contratto dei Servizi in questione prevede la gratuità del viaggio a favore di alcune categorie di viaggiatori, tra cui le FF.PP., a condizione che questi rispettino alcuni obblighi, tra i quali quello di presentarsi al Capotreno, di dichiaragli la loro posizione sul convoglio, lasciargli un recapito telefonico per eventuali emergenze oltre che lasciare a disposizione dei clienti paganti il posto a sedere in caso di sovraffollamento del treno. In tale contesto prescrittivo è stata sottoscritta l’intesa tra Amministrazione e Trenitalia Spa sopra richiamata che, a parere di questa Segreteria provinciale, presenterebbe alcune gravi criticità che ne farebbero venire meno la sua legittimità al cospetto di quanto stabilito nel predetto Contratto di Servizio.

Procedendo per ordine, questa O.S. osserva che l’obbligo dell’accreditamento del personale delle FF.PP. viaggiante presso il Capotreno tramite l’applicazione suddetta contrasta con quanto stabilito dall’art. 13 rubricato “Politica tariffaria”, comma 13, che la prevede solo come una facoltà in luogo della presentazione personale e, comunque, prevedendo a tal fine “L’utilizzo di specifica applicazione in corso di sviluppo, distribuita sui dispositivi elettronici delle FF.OO. (Tablet, Smartphone, etc)”. 

Quindi, l’accordo in parola parrebbe aver tradotto in un obbligo quella che è una mera facoltà con conseguente negazione in capo ai colleghi viaggiatori del diritto di essere esonerati dal pagamento del biglietto qualora scegliessero di dichiararsi al Capotreno con i metodi tradizionali previsti dal Contratto di Servizio.

Sul fronte della tutela della privacy dei colleghi, si ritiene corra l’obbligo di verificare che tale procedura non si traduca di fatto in un ingiustificato controllo degli spostamenti degli stessi, verificando, tramite consulenze tecniche, quali informazioni effettivamente verranno immagazzinate nell’applicazione e quali soggetti ne avranno la disponibilità e per quanto tempo.

Comunque, il periodo delle 72 di conservazione dei dati in caso di intervento appare ingiustificato in quanto nell’ambito regionale qualsiasi viaggio difficilmente possa superare le due ore; pertanto, si ritiene che questo possa essere il periodo massimo entro cui possa verificarsi sul convoglio la necessità da parte del Capotreno di un intervento degli operatori delle Forze di Polizia, quindi il periodo sufficiente a garantire il raggiungimento della finalità dell’applicazione. Altri, ed ancora più pregnanti, sono gli interrogativi che sul punto non possono essere disattesi. Difatti, tale strumento informatico ha la sola funzione di censire la presenza degli appartenenti alle forze di polizia a bordo dei treni della nostra regione.

Quindi, da esso non solo è possibile ricavare in tempo reale se in un determinato treno, anzi, in un determinato vagone vi sia o meno la presenza di tutori dell’ordine, ma anche il numero degli stessi. Inoltre, considerato che trattasi di colleghi pendolari e, come noto il pendolarismo è caratterizzato dall’abitualità della percorrenza della stessa tratta, da tale applicazione sarebbe possibile ricavare il dato statistico riguardo i treni (addirittura i vagoni) più presidiati dalle FF.PP.. Tali dati, se passassero nelle mani sbagliate, sarebbero un prezioso ausilio per chi abbia interesse ad attentare alla stessa sicurezza dei trasporti regionali o, addirittura, ai corpi armati dello Stato.

Tale strumento, inoltre, potrebbe paradossalmente agevolare i criminali che, come noto, utilizzano il treno poiché consente loro spostamenti nell’anonimato, a differenza di altri mezzi di trasporto quali aerei o autoveicoli; per i primi è necessario effettuare il check-in,  mentre le targhe dei secondi possono sempre essere rilevate dai sistemi di video sorveglianza  stradali. A tal proposito,  si rammenta altresì che il nostro compianto collega della Polfer  Emanuele PETRI  perse la vita proprio  perché durante il servizio  a bordo di un treno si imbatté in  un gruppo di terroristi armati che si stavano spostando da una località all’altra proprio con tale mezzo di trasporto; non sfugga, ancora, che il pericoloso boss della ‘ndrangheta Luigi MANCUSO  fu arrestato proprio mentre si trovava in viaggio a bordo di un treno.

Non meno allarmante sarebbe, poi, la circostanza se tali dati finissero nella disponibilità di potenze straniere, essendo essi, di fatto, pertinenti a membri dell’apparato della sicurezza nazionale.

Anche sulla dichiarata anonimità della registrazione, questa Segreteria nutre forti dubbi in quanto essa avverrebbe con strumenti personali dei colleghi, dotati di sim card ad essi intestate. Pertanto, potrebbe risultare gioco facile per chi ne possiede conoscenze e strumenti risalire alle loro esatte generalità.

Quindi, se può essere considerato normale che tali interrogativi non se li siano posti i vertici di Trenitalia, che di mestiere fanno altro, ciò diviene incomprensibile se tale mancanza provenisse dall’Amministrazione della Pubblica sicurezza che, per sua stessa definizione, ha quale mission “aziendale” quella di occuparsi, appunto, di sicurezza a 360 gradi.

Qualora, invece, l’Amministrazione abbia dissipato tali perplessità tramite le opportune verifiche tecniche, si ritiene comunque necessario informarne i colleghi sia delle tecniche utilizzate che degli esiti. Rimane, comunque, ferma la posizione di questa Segreteria circa l’inopportunità che tale banca dati sia gestita da un soggetto privato quale è Trenitalia Spa. Si ritiene, invece, che la rilevanza per i fini anzidetti di tali importanti informazioni richiedano una gestione da parte del Dipartimento della Pubblica sicurezza; ferma restando, li ribadisce, la salvaguardia del principio della facoltà di utilizzo da parte dei colleghi, così come previsto dal richiamato Contratto di Servizio.

In fine, corre altresì l’obbligo di evidenziare che il “beneficio” dell’esonero dal pagamento del prezzo del biglietto, non consiste in un mero atto di cortesia nei confronti delle FF.PP.  da parte di Trenitalia Spa, bensì rientra in un progetto volto a garantire la sicurezza del trasporto pubblico, anche favorendo  la presenza di personale delle forze di polizia su tutti i mezzi pubblici, incentivata dalla Regione Lazio che, nel caso di specie, stando a quanto previsto dal comma 2 del  citato art. 13 del Contratto dei Servizi, “Corrisponde direttamente a Trenitalia l’integrale compensazione delle quote per i mancati introiti tariffari derivanti da agevolazioni o titoli di gratuità”. Quindi, i colleghi svolgono sui mezzi pubblici un vero e proprio servizio di sicurezza (senza il diritto del posto a sedere), pagato da un’ante pubblico; pertanto, TRENITALIA Spa, società di diritto privato, non può pretendere di gestirlo come un’attività privata, introducendo unilateralmente obblighi di “subordinazione” non previsti dal Contratto dei Servizi e l’Amministrazione non deve “piegarsi” ad accondiscendere a tali, almeno nelle apparenze, ingiustificabili pretese.

Questa Segreteria, a differenza  di alcuni altri dirigenti sindacali, non si è affrettata a pubblicare l’accordo in questione sui social al fine di infondere nei colleghi una parvenza di “improvviso” interesse per le questioni che li riguardano, bensì, avendo immediatamente avvertito una qualche stortura, ha immediatamente segnalato le proprie perplessità ai propri vertici  Regionali e Nazionali  che hanno fornito la rassicurazione di aver  già disposto le opportune  verifiche da parte dell’ufficio legale e che , qualora dovessero emergere delle violazioni dei diritti dei colleghi,  interverranno tempestivamente nelle sedi opportune per far apportare all’accordo gli eventuali idonei correttivi.

Seguiranno aggiornamenti sulla questione.

Si coglie l’occasione per rinnovare a tutti i colleghi e le loro famiglie gli auguri di buon anno, con l’impegno che il SIAP c’è e ci sarà sempre nel mettere la propria competenza a tutela dei loro diritti.

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